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titolo Accadde a Famagosta
          l'assedio turco ad una fortezza veneziana
          ed il suo sconvolgente finale
          Gigi Monello


Accadde a Famagosta Tra i più noti assedi della storia e preludio alla battaglia di Lepanto. La preparazione della città in vista dell'assedio, l'attesa degli aiuti che non arriveranno mai, gli attacchi rabbiosi, la fiera resistenza, i dissidi e le paure nella città sino al tragico epilogo del Bragadin.

Gli accadimenti di Famagosta raccontati e spiegati con cura e dovizia di particolari. L'assedio viene non solo raccontato ma spiegato e motivato.

Il racconto viene completato con numerose note di rilevante interesse. Vengono affrontati e sviluppati i temi tecnici della guerra, gli aspetti geografici e topografici dell'assedio, i risvolti psicologici dei popoli coinvolti, le teorie mediche circa il supplizio del Bragadin e l'attendibilità dei resoconti storici contemporanei ai fatti.

Un'opera di notevole interesse, da leggere e consultare successivamente.

Ghe.Ra. autore
09 02 2007 data

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titolo sinossi
          scepsi & mattana editori


Una guarnigione di seimila uomini asserragliata dentro la città di Famagosta, resiste per dieci mesi all'assedio di centomila turchi. Nonostante la schiacciante superiorità numerica, convinto di essere soccorso in tempo, il comandante della fortezza, il veneziano Marcantonio Bragadin rifiuta sdegnosamente ogni trattativa e porta avanti la lotta sino all'estremo limite. Logorato da mesi di bombardamento, senza più viveri e munizioni e dopo ben sei assalti nemici respinti, il presidio italiano, ridotto a poche centinaia di larve rannicchiate tra le macerie, si arrende. Ottenute onorevoli condizioni, il Bragadin accetta la capitolazione; l'atto è steso sopra una pergamena bollata d'oro. È il 2 Agosto 1571. Tre giorni dopo il comandante veneziano, seguito da una schiera di ufficiali e soldati, si reca nell'accampamento turco per consegnare le chiavi della città a Lala Mustafà, capo dell'esercito ottomano. Ricevutili nelle forme della più squisita cavalleria militare, il Pascià muta improvvisamente viso e tono e, presa a pretesto una oscura questione di prigionieri non restituiti, comincia a insolentire il Veneziano. La verità si fa ben presto chiara: si violano i patti. I cuori si gelano. È la strage. Tutti gli italiani vengono legati e subito decapitati; le loro teste ammucchiate davanti alla tenda del Pascià. La soldatesca turca, senza più freni, entra nella città, massacra i difensori, saccheggia le case, oltraggia le donne. Con sadico calcolo, il Bragadin è tenuto in vita per altri undici giorni; poi, una mattina, dopo ore di beffe e percosse lungo le mura, è, con orrendo sistema, messo a morte. Il fatto avviene il 17 Agosto 1571. Mancano 51 giorni a Lepanto.

La dettagliata ricostruzione di un assedio turco ad una fortezza veneziana, dà occasione al libero svolgersi di annotazioni antropologiche sulla guerra, la violenza, il nemico come "diversità", il tradimento, la vendetta; e sull'oscuro piacere sadico che procura all'uomo la pena e l'umiliazione di un suo simile. Attraverso la diretta lettura delle Relazioni dei sopravvissuti, la rievocazione dell'assedio di Famagosta e del suo feroce finale.