le code dei grifoni
i Savoia e l'umiliazione dello stemma di Genova
La nota questione storica, relativa all'umiliazione di Genova da parte dei Savoia
mediante l'abbassamento delle code dei grifi, è tornata alla ribalta a seguito di
un'affermazione del Sindaco riportata dal quotidiano "La Repubblica" in data
23/03/07: "... abbiamo tirato su la coda del grifone. Quella che ci avevano
abbassato i Savoia ...".
Questo fatto storico, per quanto comunemente accettato per autentico, in realtà
necessita di essere verificato.
Non pochi indizi indicano una verità differente. In realtà, i Savoia, concedendo lo
stemma alla Città di Genova, confermarono semplicemente la posizione precedente
delle code dei grifi.
Quanto scritto, è supportato da indizi tangibili e facilmente verificabili.
All'Archivio Storico del Comune di Genova è custodito un "Proclama del Senato della
Serenissima Repubblica di Genova" così descritto: "Lo scoppio dell'epidemia del
1656 falcidiò la popolazione genovese a tal punto che i Padri del Comune concessero
delle agevolazioni per l'ingresso di nuove maestranze in città affinché non si
arrivasse all'estinzione di alcune corporazioni di mestiere (Padri del Comune filza
457)".
Lo stemma rappresentato mostra in modo evidente le code rivolte verso il basso e
poste tra le zampe dei grifi.
Lo stemma della Serenissima Repubblica cambia nel tempo e anche le code ritrovano
la posizione esterna.
Il fatto significativo si registra nel 1793 con la modifica dello stemma utilizzato
sulle monete. Infatti, alcuni scudi da otto e quattro lire rappresentati sul libro
"le monete genovesi" (Giovanni Pesce e Giuseppe Felloni, Stringa Editore), mostrano
come nel 1793 sia stato adottato uno "stemma nuovo" con code basse ed interne in
sostituzione di un precedente "stemma vecchio" con code esterne.
Al "Museo del Risorgimento - Istituto Mazziniano" è esposta una Bandiera della
Repubblica di Genova (1796) che mostra le code basse e tra le zampe.
Sullo stesso libro già citato, "le monete genovesi", viene riportata la foto di 10
soldi (1814), coniati quale dimostrazione di indipendenza. Anche in questo caso le
code sono collocate internamente.
Troppi indizi lasciano supporre che gli spostamenti delle code dei grifi siano
stati il frutto di libere scelte dei genovesi e non un'umiliante imposizione dei
Savoia.
Ghe.Ra.
31 03 2007
|