Banco di San Giorgio

Il Banco di San Giorgio nasce il 23 aprile 1407 su iniziativa del Governatore francese Boucicaut per organizzare definitivamente il debito pubblico genovese.

Già nel 1148 la Repubblica di Genova è costretta a contrarre un debito con i cittadini per sostenere le spese di guerra contro i Saraceni che occupavano la Spagna. Alla sempre più fiorente economia dei genovesi, si contrappone un disastroso bilancio dello stato. Per ogni prestito, viene costituita una società. Nel 1252 vengono tutte riunite in un'unica del valore di 2'800'000 lire suddivise in 28'000 luoghi.

Le finanze statali peggiorano, i debiti crescono e le nuove società vengono nuovamente riunite nel 1332 nella "Compera Magnae Pacis". I debiti crescono nuovamente e rapidamente. Nel 1346 le 27 società esistenti vengono riorganizzate in 6 "Compere del Capitolo".

Solo il 23 aprile 1407 Boucicaut istituisce le "Compere di San Giorgio" per riunificare ed amministrare il debito pubblico. Il "San Giorgio" riduce al 7% la rendita dei "luogatari" e trattiene l'1% per le spese d'amministrazione. La nuova società diventa in realtà una vera e propria istituzione accollandosi la responsabilità di riscuotere le tasse e le gabelle per conto della Repubblica, pagare le spese dello stato, emettere i nuovi luoghi e pagare le rispettive rendite.

Il Banco di San Giorgio sostituisce la Repubblica non solo nell'amministrazione del debito pubblico ma anche nella gestione di monopoli e nel governo di alcuni territori e maone.

Nonostante l'unificazione, alle compere di San Giorgio se ne affiancano almeno tre indipendenti e successivamente estinte.

Nel 1539 accertata l'impossibilità di estinguere il debito pubblico lo si tramuta in perpetuo con il "Magno Contratto di Consolidazione".

Nel 1805, per volontà di Napoleone, il Banco viene sciolto.