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titolo Fausto Scerno
          precursore dell'industria del freddo in Italia


La ricerca nata da una segnalazione originata dal sito www.chieracostui.com, relativa ad una misteriosa targa sita in Via Marino Boccanegra, ha condotto ad interessanti informazioni. Dopo aver ricostruito virtualmente il testo seriamente danneggiato della lapide, grazie al prezioso contributo della Camera di Commercio di Genova, è tornato alla luce un piccolo ma importante capitolo della storia genovese ed italiana.

Protagonista è Fausto Scerno imprenditore genovese a cui si deve la nascita dell'industria del freddo in Italia.

Le informazioni tratte dal discorso del Prof. U. Ferretti Direttore della "Rivista del Freddo" in occasione della posa della lapide raccontano la storia di un uomo tenace le cui idee, forse troppo avveniristiche per l'epoca, condizionarono il commercio nell'immediato futuro. Purtroppo per quanto la targa abbia tentato di preservare il ricordo dell'imprenditore, ad oggi sono rintracciabili pochissime informazioni circa il personaggio storico.

Il Prof. Ferretti, nel 1923, così dipinge lo Scerno: "Pioniere ardito e tenace di una delle più grandi industrie moderne" ... "Fausto Scerno, o Signori, fu non solo il pioniere della industria frigorifera in Italia, ma della scienza del freddo e del suo divenire egli fu un vero apostolo. Questo va ricordato specialmente oggi, a coloro che della industria frigorifera hanno ricavato e ricavano soddisfazioni e lucri, perché ciò è dovuto in gran parte alla iniziativa ed all'opera che Fausto SCERNO, in mezzo ad ostacoli, ostilità ed impedimenti di ogni genere, ha perseguito per oltre un decennio, lottando contro tutto e contro tutti, perché le applicazioni del freddo - di cui egli aveva compreso tutta la prevalente importanza per il nostro paese - trovassero in Italia quella opportuna e razionale diffusione che oggi i tempi e le circostanze hanno reso inevitabili".

Dal discorso commemorativo si estrapolano non poche informazioni storiche.

Fausto Scerno dedica tutto il suo impegno alla nascita dell'industria del freddo e progetta la costruzione di un primo "grande frigorifero" nel porto di Genova per poi proseguire con la realizzazione di una rete di analoghi impianti nel resto d'Italia.

Pur preferendo un'altra localizzazione, accetta di costruire in Darsena il magazzino frigorifero dedicato alla conservazione delle derrate deperibili. Il progetto incontra però critiche ed ostilità. Per poter gestire direttamente l'impianto, fonda con "amici provati" la Società dei Magazzini frigoriferi Genovesi.

Il progetto originale prevede la realizzazione del "frigorifero" direttamente in banchina per poter collegare direttamente i piroscafi alla struttura. Fausto Scerno deve però accontentarsi di di una zona denominata "Tabarca" purtroppo non adiacente alle banchine d'approdo. Solo successivamente la S.A. dei Magazzini Frigoriferi Genovesi riesce a costruire al "Cembalo" (località originariamente scelta dallo Scerno) un "frigorifero" sulla banchina direttamente collegabile ai piroscafi.

Il primo magazzino dispone di 3600 mc di camere fredde a varie temperature quasi tutte sotto zero. Nel 1905 viene ampliato di 2000 mc.

Fausto Scerno decide di "propagandare" il proprio pensiero relativo all'industria del freddo artificiale per mezzo di una nuova rivista di cui è egli stesso l'ideatore.

Per lanciare l'uso dei Magazzini Frigoriferi decide non solo di affittare le celle ma anche di intraprendere personalmente il commercio delle carni congelate. Realizza due macellerie per la vendita delle carni congelate. Questa sfortunata iniziativa si conclude però con la chiusura dei due esercizi.

L'industria del freddo ed il commercio delle carni congelate, anche ad uso militare, fiorisce però solo dopo il suo ritiro a vantaggio di chi lo aveva precedentemente ostacolato. Il vettovagliamento dell'esercito basato sulle carni congelate inizia negli "spazi refrigerati allestiti dallo Scerno".

Fausto Scerno pensa anche ad un ampliamento su scala nazionale dell'industria del freddo mediante la realizzazione di una vera e propria rete di impianti frigoriferi nei porti italiani. Grazie alla sua idea le navi vengono munite di stive refrigerate e inizia la costruzione dei piroscafi frigorifero. Purtroppo la "piccola flotta refrigerante" preparata durante la guerra viene successivamente disorganizzata.

L'utilizzo del freddo artificiale si applica anche in altri campi; è lo stesso Scerno che nel 1905 acquista il primo vagone frigorifero. L'adozione, nel 1911, della carne congelata per l'Esercito è d'incentivo alla nascita del "parco ferroviario refrigerante" che viene incrementato durante la guerra ma poi successivamente abbandonato.

Tra le sue iniziative spicca anche il "progetto" per l'industrializzazione della pesca d'alto mare. Propone la sostituzione del "motore a vento" con "quello meccanico", dello scafo in legno con quello in acciaio, la vela con l'elica, le stive raffreddate col ghiaccio con stive refrigerate, la vendita all'incanto con magazzini frigoriferi a terra. Naturalmente propone l'uso del "freddo artificiale" in ogni passaggio del commercio del pesce. Purtroppo il progetto, per quanto accolto con favore, non viene subito attuato.

Un'altra iniziativa dello Scerno è l'istituzione, come in altre città europee, di un Borsa di Commercio presso il Palazzo di San Giorgio. L'idea viene esposta nel 1899 ma nel palazzo viene insediato il Consorzio Autonomo del Porto di Genova. [probabilmente il progetto è da intendersi come separazione della Borsa del Commercio dalla Borsa Valori - la separazione avviene nel 1912]

Per quanto le idee ed i progetti di Fausto Scerno abbiano quasi sempre incontrato ostacoli ed ostilità nell'applicazione, hanno infine trovato applicazione e successo.

Ghe.Ra. autore
02 02 2007 data

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titolo A Fausto Scerno ...
          la targa marmorea in Via Marino Boccanegra


targa

La targa risulta mancante di molti caratteri ma un'attenta osservazione della foto, dei buchi lasciati dalle lettere andate perse e delle relative "macchie", lascia supporre la seguente citazione:

A
FAUSTO SCERNO
MERCANTE GENOVESE DI STAMPO ANTICO
GLI AVVIAMENTI DELL'INDUSTRIA DEL FREDDO
PREVEDENDO
FONDO' IL FRIGORIFERO GENOVESE
IN ITALIA PRIMO E PIU' ANTICO ORGANO
DI VETTOVAGLIAMENTO DELL'ESERCITO NAZIONALE
CAMPEGGIANTE VITTORIOSO OLTRE IL CONFINE D'ITALIA
JACK LA BOLINA
GLI ESTIMATORI A PERPETUARNE LA MEMORIA POSERO
MCMXXIII

Il "neretto" evidenzia le lettere mancanti. E' possibile che l'interpretazione dei caratteri mancanti non sia corretta.

Per quanto riguarda l'autore della dedica, "Jack la Bolina" è lo pseudonimo di Augusto Vittorio Vecchj: ufficiale della Regia Marina, fondatore e presidente del Regio Yacht Club Italiano, ideatore della Lega Navale Italiana, autore di numerosi libri storici, tecnici e narrativi nel campo marinaresco.

Ghe.Ra. autore
02 02 2007 data

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titolo note

La ricerca sul personaggio storico è ancora in atto, ogni segnalazione o verifica di quanto scritto è sempre ben accetta.