inguardabile!
presentazione del logo per l'Italia
In questi giorni si apprende dai giornali la notizia della presentazione del logo
per l'Italia dal nome "l'Italia lascia il segno".
"... è composto dalle lettere "it" disegnate con una curva morbida, che evoca
movimento, flessibilità e fantasia. La "i", di colore nero, nel carattere richiama
il mondo classico e la tradizione italiana. E' sovrastata da un punto di colore
rosso. La "t" è verde, per rafforzare l'immagine di un Paese ricco dal punto di
vista naturalistico e, al tempo stesso, completare il tricolore, rendendo
inequivocabile il riferimento all'Italia. Il carattere usato per le altre lettere della
parola "Italia" esprime modernità. Il fondo del logo è completamente
bianco. ..."
Personalmente credo che con questo logo si sia toccato il punto più basso nella
storia della grafica. Senza un'adeguata spiegazione ed una considerevole
fantasia, l'immagine in sé non dice nulla. Che la "i" richiami il mondo classico e
la tradizione italiana è solo un originale convincimento dell'ideatore. Anche la
presunta "t" verde, già difficilmente leggibile, non evidenzia in alcun modo
l'"inequivocabile riferimento all'Italia".
Come già accennato, il logo in sé, non racconta nulla e ciò, per principio, lo
rende perlomeno inutile. Tralasciando le fantasiose motivazioni, più fragili dello
stesso logo, è necessario soffermarsi sulla "t". Una macchia informe color
verde la cui somiglianza con un premolare o la testa di un femore risulta
persino imbarazzante.
Anche nella forma estesa in cui viene scritto per intero il nome Italia (con
l'iniziale minuscola) la presunta "t" ne complica la lettura spezzando la scritta
in "i (immagine) alia". L'infelice scelta di caratteri dallo stile differente pone
l'opera a metà strada tra un volantino infantile e la lettera minatoria con i
ritagli di giornale. Anche l'innovativo riordino dei colori nazionali da destra
verso sinistra desta non poco stupore.
Il fatto che quest'opera sia il frutto di un concorso a cui hanno partecipato
"oltre 70 agenzie" è perlomeno preoccupante. Solo il sorteggio come nella
tombola può giustificare una simile scelta. In caso contrario, bisognerebbe
chiedersi quali nefandezze avranno mai presentato le altre agenzie. Posso
solo immaginare loghi stereotipati con "pizza e mandolino" o "maschere di
Arlecchino e Pulcinella".
Probabilmente il messaggio "L'Italia lascia il segno" riuscirà nel suo intento di
lasciare un segno costituendo la nuova unità di misura del brutto.
Ghe.Ra.
27 02 2007
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