Viaggio fotografico attraverso
la grande metropoli americana
La nota frase "I love NY" condensata attorno ad un cuoricino e presente praticamente su ogni sorta di
souvenir per turisti si presta a introdurre una breve disamina sulla città cercando di giungere alla conclusione se
sia possibile o meno innamorarsi di New York.
Il viaggio newyorkese inizia con aspettative diametralmente opposte alle precedenti mete osservate e
fotografate. Il fascino della moderna metropoli si contrappone in modo evidente all'attrazione esercitata da
antiche città come Kathmandu, Delhi, Agra, Jaipur, Siem Reap, Istanbul, Tangeri, ecc ... Ci si può domandare
se la scoperta di antichi monumenti possa essere messa in ombra dagli scenari urbani ai quali noi tutti
siamo abituati persino attraverso il mezzo indiretto delle serie televisive americane. Infondo si potrebbe
contestare che una città occidentale sia pur sempre simile alle altre vista l'omogeneizzazione progressiva
dei costumi e dei comportamenti. Infondo NYC la si conosce anche attraverso i telegiornali che bene o male
con cadenza giornaliera forniscono notizie provenienti da Manhattan e che condizionano il mondo intero.
Effettivamente questa velata, indefinibile, conoscenza del luogo smorza l'impatto emotivo del visitatore
altrimenti sopraffatto dai sensi quando sbarca all'aeroporto di una città come Kathmandu o Delhi. NYC
accoglie il visitatore alla prima visita con la stessa tranquillità offerta ad un viaggiatore abituale. Si è subito a
proprio agio, nessuna barriera sociologica si frappone tra visitatore e ambiente circostante. "L'atterraggio
è morbido".
Lo schema urbano di Manhattan è piuttosto semplice. Un ampio reticolo ortogonale
probabile riproposizione dagli studi urbanistici ippodamei e romani costituisce una scacchiera
di blocchi facilmente individuabili e quindi raggiungibili. Le avenue si insinuano nel tessuto urbano lungo la
direttrice nord-sud e la loro numerazione agevola l'individuazione rispetto alla collocazione est-ovest.
L'isola, fortemente allungata nella direzione delle avenue è intervallata da una fitta maglia di street tra loro
parallele e poste lungo la direttrice est-ovest. È proprio questo fitto intreccio di avenue e street a dettare gli
spostamenti usando gli incroci come punti di riferimento. Anche la rete subway per quanto sia enorme
diventa piuttosto semplice nell'uso una volta compresi pochi elementi come le direzioni uptown,
verso nord, e downtown, verso sud. Si deve però far attenzione a distinguere i treni "local" dagli "express" che
saltano alcune fermate. La metropolitana rappresenta un elemento fondamentale per risparmiare tempo e
muoversi celermente da nord a sud, dalla midtown a downtown.
La città offre da subito una sensazione di
sicurezza inaspettata. Per quanto si possa partire prevenuti e timorosi mai si percepisce una sensazione di
rischio o pericolo. La pulizia delle strade è lontana anni luce dalle abituali condizioni genovesi.
I mezzi pubblici, dalla subway agli autobus sino ai numerosissimi ed economici taxi offrono un servizio capillare e frequente che non fa in alcun modo rimpiangere la mancanza di un veicolo proprio.
Sono cose solo all'apparenza di piccola entità perché in realtà creano un ambiente vivibile per il residente e
accogliente per il turista. NYC comincia già a piacermi, sono appena arrivato e già mi sento a mio agio.
Per quanto tempo si abbia a disposizione, non sarà mai sufficiente ad esplorare neanche la sola Manhattan. La
visita non organizzata da tour operator necessità comunque di una pianificazione. La Fifth Avenue, con le
parallele South Park Avenue e la Broadway, diviene il riferimento degli spostamenti principali tra Central
Park e Washington Square mentre la downtown, per la sua conformazione che ancora ricalca l'impianto
urbano dell'originale Nuova Amsterdam, costituisce un discorso a parte.
L'accoglienza della città e la semplicità degli spostamenti permette il miglior approccio possibile
all'esplorazione di Manhattan attraverso libere passeggiate. NYC va esplorata con lo sguardo rivolto al cielo.
Una variegata offerta di prospetti soddisfa i gusti estetici di ogni amante dell'architettura. Dal neoclassico
degli edifici istituzionali attraverso l'art déco dei vecchi grattacieli sino alle "lucenti schegge di vetro" delle
moderne torri, senza dimenticare le basse palazzine residenziali, NYC regala una visione dell'architettura su
ampio spettro. Per quanto possa sembrare un insieme incoerente di stili forzatamente accostati, proprio
questa varietà offre scorci sorprendenti e dimostra la possibilità di legare stili tra loro fortemente
contrastanti.
La Fifth Avenue si pone come una manifestazione di ricchezza, un'epifania del lusso, uno scrigno dei sogni
commerciali a portata di carta di credito. Si "respira" la ricchezza messa in mostra. Si rabbrividisce al passaggio
davanti ai portali delle grandi griffe accolti da gelide ventate di aria condizionata. Si percorre la avenue
frastornati dalle tentazioni e dai sogni irrealizzabili.
I poli attrattivi come Lincoln Center o Rockefeller Center
mostrano soluzioni architettoniche e urbanistiche impareggiabili inserendosi nel contesto con naturalezza
come fossero soluzioni ovvie, una logica riorganizzazione degli spazi e dei volumi, una naturale evoluzione spaziale della superficie nel contesto newyorkese.
Ci si potrebbe chiedere se fossero possibili altre forme.
Se le terrazze icona dell'Empire State Building e la Top of the Rock rappresentano i migliori punti
d'osservazione dall'alto per apprezzare la variegata estrusione del territorio attraverso un fiorire di
grattacieli, Central Park si accosta a questi osservatori dal basso. Quest'oasi dalle dimensioni inimmaginabili
è racchiusa nel cuore dell'isola in rigidi confini, un'ampia striscia di verde per dar respiro al tessuto urbano,
un punto d'osservazione per scorgere la magnificenza dei palazzi che sul perimetro svettano da dietro le
chiome degli alberi. Un parco grande come una città nelle condizioni del salotto di casa.
Dallo spettacolare Guggenheim di Wright al MoMA, senza tener conto degli altri innumerevoli musei,
l'offerta culturale è impareggiabile nonostante non poche opere contemporanee si presentino piuttosto
criptiche e destinate a sollevare discussioni tra i visitatori piuttosto che trasmettere un proprio messaggio.
Little Italy, accerchiata dalla straripante Chinatown, si è ormai trasformata in una testimonianza artificiale
di un passato ormai superato. I confini si riducono progressivamente a vantaggio della limitrofa comunità
cinese ma i contenuti italoamericani sembrano ormai perduti e annacquati da un'italianità di facciata nella
quale un italiano non può riconoscersi. Chinatown si espande e si riconosce per l'aspetto confusionario e
frenetico delle città orientali, un'enclave dell'estremo oriente in un mondo occidentale.
Union Square, l'universitaria Washington Square, i quartieri rinnovati tra midtown e downtown, mostrano
aspetti newyorkesi diversi tra loro e inaspettati. Alcuni quartieri "rinati" sono capaci di offrire effervescenti
serate dal tramonto sino a notte fonda. I parchi costieri ed anche Central Park sono sorprendentemente vitali e
perfettamente curati offrendo serenità e svago per il frequentatore di ogni età.
Lo skyline del quartiere finanziario presenta una fitta serie di grattacieli assiepati lungo strade decisamente
più strette, buie e più articolate rispetto a quanto precedentemente osservato. Wall Street è molto più
stretta di quanto si possa immaginare. Il NY Stock Exchange come la Federal Hall National Memorial
spiccano per il loro aspetto ma vengono sopraffatte dalla sproporzionata altezza delle torri circostanti.
L'imponenza degli edifici e l'importanza che simboleggiano a livello mondiale viene trasmessa attraverso il
severo aspetto neoclassico dei prospetti.
Il 9/11 Memorial, riporta alla mente i dolorosi fatti del 2001. Due ampie fontane che ricalcano le fondazioni
delle Torri Gemelle riversano l'acqua dalle vasche perimetrali attraverso fitte cascate di goccioline
sino ai profondi pozzi centrali. Voragini come profonde ferite ad imperitura memoria. Tutt'intorno i nomi
delle vittime. Un albero differente si distingue dagli altri. Sopravvissuto alla tragedia è stato adottato come
simbolo rappresentativo dei sopravvissuti. All'esterno del memoriale, una febbrile attività di cantiere testimonia la
rinascita dell'area attraverso una serie di nuovi grattacieli.
La domanda iniziale, se sia possibile innamorarsi di NYC, trova una naturale risposta entusiasticamente
affermativa. Visitare e vivere NYC anche pochi giorni è entusiasmante, indimenticabile ... ma quanto è
doloroso doverla lasciare senza la certezza del ritorno.
GheRa
26 08 2012
[note] Un ringraziamento a "il Diavolo veste Prada",
amica e guida alla scoperta della città.
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