Rappresenta il percorso più suggestivo che introduce il visitatore nel cuore della Genova storica e caratteristica.
Il punto di partenza è Piazza De Ferrari [1].
Lo spazio urbano è ricavato tra imponenti edifici,
osservandoli in senso orario i più importanti sono:
il Palazzo della Borsa,
il Palazzo della Regione,
la facciata minore del Palazzo Ducale,
il Teatro Carlo Felice [...] (Largo Sandro Pertini)
e l' Accademia Ligustica di Belle Arti [...].
Percorrendo la via ricavata tra il Palazzo Ducale ed il Palazzo della Regione (S-O) si giunge in Piazza Matteotti [2].
Alla sinistra del visitatore,
subito appare la Chiesa del Gesù ex S. Ambrogio [...].
Addentrandosi nella piazza e volgendo lo sguardo a (N-E) si osserva l'imponente facciata del Palazzo Ducale [...].
Proseguendo lungo Via S. Lorenzo (O),
fino a metà della sua lunghezza,
si giunge a Piazza S. Lorenzo [3].
Sul lato (E) sorge la Cattedrale di S. Lorenzo [...].
Il percorso continua verso (N) passando per Via Scurreria fino a Campetto [4].
Questi luoghi sono i più caratteristici di Genova,
sulla strettissima piazzetta (quasi un carruggio allargato) si affaccia Palazzo Imperiale (N-E).
Percorrendo il vicolo a (N-E) dopo una breve passeggiata si giunge a Piazza S. Matteo [5].
[cartina].
Questa area rappresenta uno storico luogo di potere.
In pratica costituiva il quartiere della famiglia Doria.
Sui suoi lati sorgono le Case dei Doria
e la splendida Chiesa di S. Matteo [...].
Ripercorrendo la strada appena compiuta fino a Campetto e proseguendo verso (N-O) si giunge a Piazza delle Vigne [6] dove sorge la Chiesa Santa Maria delle Vigne [...].
Tornando a Campetto e percorrendo Via degli Orefici verso (S-O) si arriva in Piazza Banchi.
Qui sorgono S. Pietro in Banchi [...]
e la Loggia dei Mercanti [...].
Questa zona costituisce una delle aree più importanti dell'antica Genova.
Poco distante percorrendo Via Ponte Reale (E) si giunge a Piazza Caricamento alle spalle di Palazzo S. Giorgio [...].
Questa piazza,
data la contiguità con il Porto Antico e le attività commerciali che sorgevano sotto i Portici di Sottoripa [...],
rappresentava un'area fondamentale per la Genova antica.
Nella zona sono visitabili l' Acquario [...]
ed il Padiglione del Mare e della Navigazione [...].
Edificato su progetto dell'architetto Carlo Barabino ed inaugurato nel 1828,
devastato dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale.
Solo dopo quindici anni ne viene decisa la ricostruzione che per alterne vicende inizia solo nel 1987.
Della struttura originale resta solo la facciata principale caratterizzata da un imponente colonnato.
Singolare è la sala il cui aspetto ricorda la tipica piazza genovese.
Come il Carlo Felice,
il suo progetto (1831) è dell'architetto Carlo Barabino.
Durante la seconda guerra mondiale subisce danni minori rispetto al teatro.
Al suo interno è custodita la Pinacoteca dell'Accademia Ligustica risalente alla metà del 1700
Costruita tra il 1589 ed il 1606 sul luogo ove sorgeva la chiesa sede Vescovile Milanese in esilio.
Precedentemente dedicata a S. Ambrogio.
Riccamente decorata con marmi policromi e stucchi dorati,
custodisce importanti opere quali l'Assunzione di G. Reni e due dipinti del Rubens.
Nel 1291 il Comune,
all'epoca privo di una propria sede istituzionale,
decide di porre rimedio a questa mancanza acquistando alcuni palazzi confinanti dei Doria e dei Fieschi.
La dimora di Alberto Fieschi,
già dal 1272 utilizzata come sede temporanea del Capitano del Popolo,
viene comprata dal Comune ed integrata con un nuovo edificio.
L'edificio eretto nell'area viene identificato come Palazzo degli Abati
ed è sede dell'Abate del Popolo (via Reggio).
Gli spazi a disposizione risultano ben presto inadeguati,
si pone rimedio acquistando alcuni edifici dei Doria posti verso S. Matteo
e edificando un nuovo spazio verso est (1338).
L'autorizzazione di Papa Urbano V (1365) ad abbattere alcuni edifici arcivescovili,
permette la realizzazione urbanuistica della piazza.
Nel 1591 Andrea Ceresola dirige i lavori di ristrutturazione dell'intero edificio,
volti a creare con i nuovi terreni limitrofi acqustati un unico Palazzo omogeneo.
I lavori si protraggono negli anni e vengono diretti da diversi responsabili nel rispetto del progetto del Cerasola.
Nel 1684 i bombardamenti navali ordinati da Luigi XIV danneggiano l'edificio e costringono ad iniziare le riparazioni.
I lavori decorativi proseguono negli anni ma nel 1777 un devastante incendio danneggia il corpo centrale.
Tra il 1778 ed il 1783 Simone Cantoni dirige la fabbrica per la ricostruzione del palazzo,
internamente vengono ricostruite le sale del "Maggior Consiglio" e del "Minor Consiglio".
Solo nel 1850 con l'intervento di Ignazio Gardella,
si rileva l'ultimo intervento strutturale significativo sull'edificio.
In origne la cattedrale di Genova era S. Siro,
con la costruzione delle mura (IX secolo) viene a trovarsi all'esterno e il titolo viene assegnato a S. Lorenzo.
Già nel 1100 se ne registra la ricostruzione.
Nel 1118 viene consacrata da Papa Gelasio II.
L'edificio è opera di maestranze francesi esperte nello stile gotico.
Originariamente il progetto prevedeva l'inserimento di due torri e non una sola.
La "mancata" torre viene completata con una loggetta a metà del 1400.
La cupola,
inserita successivamente,
viene attribuita all'Alessi.
La facciata principale riccamente decorata riporta la tipica colorazione a bande bianche e nere.
All'osservatore non possono sfuggire i due leoni stilifori,
la statua dell'arrotino (forse S. Giovanni con una meridiana) e le sculture raffiguranti l'infanzia di Gesù e l'albero i Jesse.
Non meno imporatnti del portale principale sono i due laterali:
S. Giovanni a sinistra e S. Gottardo a destra.
L'interno è strutturato a tre navate,
si distinguono le navate stilisticamente gotiche ma realizzate con colonne e capitelli romanici.
Nella cappella laterale di S. Giovanni è custodita l'urna marmorea con le ceneri del Santo.
Le opere ammirabili nella chiesa sono:
la Madonna e il Battista del Sansovino,
affreschi laterali del Cambiaso,
l'altare del Barabino.
Nel tesoro di S. Lorenzo si conservano:
il Sacro Catino dell'ultima cena,
la croce degli Zaccaria (lamina d'oro sbalzata in stile bizantino),
l'arca del Barbarossa (in argento)
e la Cassa del Corpus Domini.
Nasce nel 1125 come cappella gentilizia della famiglia Doria.
Viene edificata da Martino Doria dopo aver ottenuto il permesso dal Vescovo di Genova Sigifredo.
Il terreno scelto per il progetto è il borghetto del Campetto degli Orefici.
Attorno a Piazza S. Matteo sorgono i palazzi dei più importanti esponenti della famiglia Doria:
Branca, Domenicaccio, Lamba (vincitore dei Veneziani a Curzola), Andrea (dono della Repubblica - 1528).
Nel 1278 con l'intento di rinnovare ed ampliare l'edificio religioso,
i Doria decidono di abbatterlo e riedificarlo dalle fondamenta.
Gli interventi non si limitano alla sola chiesa ma si accompagnano ad una rivisitazione urbanistica dell'intera area.
Nasce così l'attuale Piazza S. Matteo.
Nel 1308 viene edificato il chiostro, collocato tra la chiesa ed il palazzo di Branca Doria.
La struttura gotica originale,
ormai compromessa dalle molte modifiche cinquecentesche,
risulta a pianta longitudinale irregolare a tre navate con coperture lignee,
transetto non sporgente e tre absidi.
Andrea Doria commissiona due interventi successivi databili tra il 1543 ed il 1559.
I primi lavori vengono affidati a Giovanni Angelo Montorsoli,
riguardano il presbiterio e la costruzione della cripta sottostante.
Il secondo intervento viene diretto da Giovanni Battista Castello "il Bergamasco".
Dopo i vari interventi,
solo la facciata si mantiene inalterata nei secoli come ancora oggi è possibile ammirarla.
Le decorazioni interne oggi visibili sono ormai solo quelle successive alle ristrutturazioni cinquecentesche.
All'interno della chiesa sono custodite le seguenti opere:
le urne contenenti le ceneri dei Santi Pelagio e Massimo portate da Pagano Doria,
i "rilievi" degli Evangelisti,
la Pietà,
la statua del Davide,
la statua del Battista,
la statua di S. Andrea,
la statua di S. Geremia,
una decorazione a stucco raffigurante "scene della Genesi",
un medaglione raffigurante "Dio Padre",
otto busti degli Apostoli,
gli affreschi delle storie di S. Matteo,
raffigurazioni di Profeti e Sibille,
la Sacra Famiglia con S. Anna,
Cristo tra i Santi Matteo e Mauro,
una Deposizione lignea del Maragliano.
All'esterno sono visibili:
le vittorie di Andrea Doria,
il sarcofago tardo-romano con l'allegoria dell'autunno ed il mosaico di S. Matteo.
Tra le tante personalità appartenenti alla famiglia Doria sepolte all'interno,
spiccano gli Ammiragli Andrea e Giovanni Andrea Doria.
Probabilemente edificata nel X secolo.
Ristrutturata nel XIII secolo e sul finire del 1500.
Della struttura romanica resta la torre campanaria del XII secolo.
Caratteristico è l'aspetto dovuto al posizionamento sopraelevato rispetto alla piazza.
La chiesa originale precedente l'anno 1000,
rimase in attività fino al XV secolo quando venne sostituita con un palazzo nobiliare.
Nel 1579,
dopo un'epidemia di peste,
per voto,
venne costruita una nuova chiesa a partire dal primo piano del palazzo pre esistente.
L'edificio religioso risulta raggiungibile con una scalinata che collega la piazza alla terrazza che lo circonda.
Al pian terreno sono ancora oggi presenti delle attività commerciali.
All'interno della chiesa sono presenti alcune opere pittoriche del Piola e scultoree del Carlone e del Casella.
La struttura viene edificata nella piazza per porre ordine all'attività mercantile,
essendone l'area già il cuore.
Denominata Loggia dei Mercanti o dei Banchieri,
diviene sede della Borsa Valori e poi nel 1855 Borsa Merci.
Le aperture della struttura vengono chiuse nel 1839 durante l'ultimo significativo reastauro.
Costituisce uno degli edifici più importanti della Genova storica.
Risulta evidente la sua collocazione centrale in relazione alla vita economica cittadina.
Il palazzo viene edificato davanti al porto con alle spalle i portici di Sottoripa.
Poco più dentro il tessuto cittadino si trova la Loggia dei Mercanti.
Nel 1260 il Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra decide la costruzione del palazzo per assolvere le funzioni istituzionali del Comune.
Dopo due anni,
alla caduta del Boccanegra,
il palazzo diventa sede della dogana.
Intorno al 1400 diviene sede del Banco di S. Giorgio,
vera e propria istituzione economico-politica,
una sorta di stato sovranazionale.
Nel 1570 si registra la maggiore ristrutturazione dell'edificio,
che risulta essere notevolmente mutato rispetto alle forme originali,
avendo inglobato le antiche strutture.
Il palazzo resta sede del Banco per circa tre secoli.
Tranne per i primi anni,
nonostante la sua collocazione urbanistica,
non ospita alcuna sede istituzionale genovese o italiana.
I portici vengono edificati dai proprietari dei palazzi nel 1135 su ordine del Comune per meglio agevolare l'attività mercantile del porto.
Costituisce l'acquario più grande d'Europa,
complessivamente contiene più di 50 vasche disposte su di un'area di 9700 m2.
Un'esposizione di 2000 m2 articolata in 11 sale che attraversa la storia della navigazione a partire dal XVI secolo.
Particolarmente interessante la ricostruzione di un carruggio fine 1800 con tutte le attività tipiche dell'epoca.
Notevole la quantità di oggetti storici.
Nel Padiglione è custodito uno dei più famosi dipinti raffiguranti Cristoforo Colombo.
|