Rappresenta una delle mete più pittoresche della provincia di Genova.
I punti di partenza sono molteplici e tutti caratterizzati da piacevoli trasferimenti via mare a mezzo di battelli di linea.
Un primo punto di partenza è rintracciabile nella città di Camogli. Il battello con partenza dal porticciolo attraversa in direzione sud est il Golfo Paradiso e compie uno scalo intermedio a Porto Pidocchio prima di doppiare Punta Chiappa e proseguire infine sino a San Fruttuoso.
Altri possibili punti tra cui scegliere sono la banchina di Rapallo ed i porticcioli di Santa Margherita Ligure e Portofino collegati tra loro da una linea di battelli che segue la costa del Golfo del Tigullio verso ponente per poi continuare la navigazione fino a San Fruttuoso.
Il viaggio in battello, provenendo sia da ponente che da levante, offre un rilassante quanto straordinario preludio alla visita a San Fruttuoso caratterizzato da una natura incontaminata e da una ripida costa del promontorio di Portofino a picco sul mare. Il tratto finale del viaggio concede all'osservatore una vista tanto improvvisa quanto spettacolare. Il complesso abbaziale si trova infatti in fondo ad una profonda insenatura, circa 700 m, e la caratteristica facciata gotica che ha reso famosa San Fruttuoso si concede all'occhio dell'osservatore solo dopo aver superato i limiti esterni della stretta baia che penetra nel promontorio di Portofino.
I battelli attraccano su due moli collocati nella parte di ponente della piccola baia in prossimità della spiaggia attraverso la quale si accede al complesso. Nonostante la distanza dal più vicino centro urbano, il turista può usufruire di alcuni servizi offerti dai piccoli ristoranti di San Fruttuoso.
L'accesso all'abbazia avviene dalla spiaggia, attraverso una delle arcate gotiche poste a livello del mare. Si percorre un camminamento in sabbia e ghiaia ed una successiva scala porta alla piazzetta retrostante sulla quale si affaccia l'ingresso all'abbazia e alla chiesa.
Le origini del complesso abbaziale risalgono, tra storia e leggenda, al VIII secolo quando Prospero, Vescovo di Tarragona, per sfuggire all'invasione araba della Spagna, si rifugia nella baia costruendovi una chiesa per conservare le reliquie del martire Fruttuoso.
Le prime notizie documentate della presenza monacale nell'insediamento si fanno risalire al 984 quando gli stessi monaci provvedono alla riparazione dei danni causati dai pirati saraceni. La maggior parte dell'attuale abbazia risale comunque al X e XI secolo. E' però necessario attendere il XIII secolo perché nello scenario storico compaiano i Doria. Alla storica famiglia genovese è attribuito il rifacimento del preesistente e la costruzione di un nuovo edificio in affaccio sul mare.
La comunità benedettina permane in San Fruttuoso sino al 1467 anno della morte dell'ultimo abate regolare. La chiesa, negli anni, subisce numerose modifiche e il monastero viene trasformato ad uso abitativo.
Nel 1915, a seguito di una rovinosa alluvione, la chiesa subisce consistenti danni e i numerosi detriti trascinati a valle vanno a creare la spiaggia ancor oggi presente sotto i portici dell'affaccio a mare.
Un primo tentativo di restauro del complesso risale al 1933 ad opera della Sovrintendenza. Nel 1985 il complesso diviene proprietà del FAI e tra il 1985 ed il 1989 viene sottoposto a nuovi importanti interventi restaurativi.
All'interno del complesso abbaziale è oggi possibile osservare gli antichi resti strutturali romanici e, mediante un breve percorso museale, una raccolta di ceramiche del XIII e XIV secolo di varia provenienza e utilizzate dai monaci.
Subito dopo l'ingresso, il primo ambiente visitabile è il chiostro superiore la cui ricostruzione viene attribuita all'Ammiraglio Andrea Doria. E' possibile notare le volte a crociera e l'impiego di capitelli di provenienza differente.
Lo stesso chiostro si sviluppa su due livelli. Dal piano inferiore è quindi possibile accedere alla sala delle tombe della Famiglia Doria. L'ambiente è costituito da tre pareti e da un'apertura sul chiostro. Sui tre lati sono presenti le sepolture dei Doria in marmo bianco e pietra grigia ed alcune tombe ignote.
La visita all'abbazia si completa con la chiesa medioevale o "monastica" costituita da un vano con abside e da una cripta per le sepolture. Sono ancora osservabili porzioni di pavimentazione, intonaci e decorazioni originali.
Attraverso il percorso di visita, ma anche dall'esterno, è possibile accedere alla chiesa pubblica. L'edificio, costruito in epoca successiva alla presenza monacale, sorge sulla soprelevazione della chiesa medioevale. Nell'altare maggiore vengono ancora custodite le reliquie di alcuni martiri cristiani: Fruttuoso, Augurio e Eulogio.
La visita può quindi proseguire poco distante dall'abbazia nella Torre Doria. L'edificio è raggiungibile attraverso un ponticello e percorrendo un breve sentiero in dolce salita. La torre costruita da Giovanni Andrea e Pagano Doria domina dall'alto la parte centrale dell'insenatura e fu posta a difesa dell'insediamento e della sorgente. Lo stemma della Famiglia testimonia tutt'oggi la storica presenza dei Doria.
Gli ambienti della Torre e un vano sottotetto dell'abbazia sono stati recentemente adoperati per alcune mostre pittoriche di considerevole interesse.
Al termine della visita al borgo, sulla spiaggia di San Fruttuoso è possibile noleggiare un'imbarcazione per poter ammirare il Cristo degli Abissi collocato sul fondale della baia.
[note] FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano
0185 772703
Ghe.Ra.
16 11 2008
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